Behavioural Engagement
- Giugno 16, 2021
- Posted by: Federico Olivo
- Categoria: Sicurezza, Strumenti per la sicurezza
Nella nostro percorso ormai ultraventennale nell’ambito della sicurezza sul lavoro, della qualità e dell’ambiente abbiamo potuto assistere a un cambiamento importante per quanto riguarda la sensibilità verso determinate tematiche.
Cambiamenti importanti ci sono stati, anche se c’è ancora molto da fare, è un fatto innegabile.
Soprattutto quando si parla della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, ogni infortunio è un infortunio di troppo, sul quale è doveroso interrogarsi circa le cause e le azioni correttive applicabili, affinché non possa più avvenire.
Eppure anche recentemente (NDR: giugno 2021) sono diversi i casi di incidenti anche mortali che sono avvenuti sul luogo di lavoro. Quali le cause? Si poteva evitare?
Quali sono le cause degli incidenti sul lavoro?
Indubbiamente le cause sono molteplici e, spesso, non sono mai univoche ma concatenate, una serie di eventi che conducono a delle tragiche fatalità. Il modello del “formaggio svizzero” in questo caso offre una buona metafora di come possano accadere certi incidenti. Nel formaggio ci sono tanti buchi, quasi mai sono allineati e non è generalmente possibile che si possa “vedere attraverso” questa barriera.
Ecco che se per un puro caso però, per una rara combinazione, questi buchi si allineano, allora si crea una vera e propria falla che attraversa la “fetta protettiva” delle misure messe in atto per la prevenzione degli infortuni.
Dove si può intervenire?
Sono molteplici gli ambiti sui quali è possibile intervenire: quello tecnologico, la sicurezza delle macchine e degli impianti, la segnaletica, i dispositivi di protezione ma uno di quelli che maggiormente incidono sono i comportamenti delle persone coinvolte, a vario titolo, nei processi.
Utilizzando le metodologie più tradizionali si possono ottenere già dei grandi risultati ma, oltre un certo livello è difficile scendere. Bisogna trovare degli approcci innovativi per incidere con maggiore efficacia sui comportamenti non sicuri, a tutti i livelli.
Ricordo ancora con una certa soddisfazione i grandi risultati ottenuti con una importante multinazionale. Quando iniziammo un percorso di miglioramento nell’ambito della salute e della sicurezza per i luoghi di lavoro l’indice di frequenza degli infortuni era piuttosto alto, intorno a 65-70. Nell’arco di 4 anni era stato possibile farlo scendere a 13.
Quali sono stati i fattori determinanti per il miglioramento?
Ovviamente l’obiettivo rimane “zero infortuni” ma, di per sé il risultato era senza dubbio straordinario, un grande miglioramento. Quali erano stati i fattori determinanti? Ne possiamo individuare diversi.
Primo fra tutti l’inserimento da parte dell’azienda di una figura interna dedicata, una persona capace e determinata che aveva saputo far valere le ragioni dell’HSE all’interno della propria organizzazione. Poi tutta la consulenza, sugli impianti, le macchine, le diverse valutazioni dei rischi, la definizione di procedure ed istruzioni operative, i dispositivi di protezione e tanta, tanta formazione al personale.
Eravamo dunque sulla buona strada eppure, oltre questo limite, nonostante si continuasse con la medesima ricetta, era difficile andare.
Avevamo raggiunto forse il limite di efficacia dei mezzi e degli strumenti utilizzati per la riduzione dei rischi? C’era un limite fisiologico di incidenti che non poteva essere ridotto. Ci sembrava impossibile.
A lungo tempo ci siamo interrogati su questi aspetti e le strade da percorrere dovevano essere innovative.
La soluzione non poteva essere così semplice: incrementare la formazione e potenziare le misure. Tale strada è stata anche provata ma risultati scarsi a fronte di importanti investimenti facevano capire che non era la strada giusta.
Qual è la strada giusta?
Analizzando le cause di alcuni casi specifici abbiamo compreso che era necessario riuscire ad agire sui comportamenti.
È proprio per questa ragione che, da alcuni anni, all’interno dell’Academy Vistra #fightingforsafety abbiamo dato vita ad un connubio vincente da questo punto di vista. Abbiamo cercato di incrementare l’efficacia delle azioni formative e consulenziali in ambito HSE fornendo nuovi strumenti ai nostri Formatori, attraverso il programma “Train The Trainer”; abbiamo creato delle azioni specifiche rivolte ai nostri clienti per agire sulla consapevolezza delle persone rispetto alla una gestione in sicurezza dei processi in cui sono coinvolti.
Attraverso l’Academy decliniamo in modo pratico nel mondo HSE come:
- Evitare gli automatismi
- Fare buone domande
- Lavorare sulla critica costruttiva
- Promuovere una leadership diffusa
- Gestire l’arte del feedback
- Creare dei patti comportamentali
Testimonianza di Giovanni Tavaglione:
Ecco cosa ne pensa Giovanni Tavaglione, direttore della nostra Academy:
“Troppo spesso gli automatismi portano a copioni che diventano tossici. Esserne consapevoli non è un’opportunità, ma una responsabilità necessaria per lavorare sulle nostre abitudini che necessitano di essere riviste allo specchio per non determinare costi tangibili ed intangibili inquantificabili.
Attraverso la nostra Academy Vistra Fighting for Safety stiamo lavorando in chiave internazionale sulla consapevolezza comportamentale attraverso l’arte di fare buone domande che aiuta le persone a guardarsi allo specchio in modo da riosservare i comportamenti che minano la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.
Analizzare le criticità significa prima di tutto essere consapevoli degli impatti e delle conseguenze che possono determinare le nostre azioni e le nostre non azioni.
È per questo che risulta decisivo aiutare le persone in cantiere e sul luogo di lavoro ad agire sulla leadership diffusa attraverso il lavoro sul behavourial engagement, che aiuta le persone ad ascoltarsi fino in fondo per trasformare i limiti in risorse.
Il nostro lavoro sul percorso di behavourial engagement permette di entrare nel cuore dei rischi reali per la salute e la sicurezza e di stimolare degli impegni di miglioramento continuo dove le persone ci mettono la faccia attraverso riunioni preparate in modo chirurgico.
Il risultato di un percorso di behavourial engagement diventa un patto basato su impegni concreti, misurabili e temporalmente definiti.
Tutti gli impegni vengono scritti e viene realizzato un monitoraggio periodico, che eleva la lucidità, la proattività e soprattutto permette di prevenire prima di curare.”
Cosa significa?
Questo significa adottare degli approcci innovativi e i risultati dimostrano che è la strada giusta per riuscire a far evolvere il proprio sistema di gestione HSE al “next level”, a superare quegli ostacoli che sembrano insormontabili.
Ovviamente anche in questo caso vale la prima regola: “no sponsor, no project”, come ama dire il caro amico Gianni, uno dei manager più in gamba che abbia conosciuto nella mia carriera. Ma non significa solo che bisogna mettere a disposizione le risorse, significa soprattutto che bisogna crederci e che la prima a dover essere impegnata nel senso inglese di “committed” deve essere proprio la direzione dell’organizzazione.
L’impegno e la motivazione partono dall’alto, la guida per esempi è sempre un passo necessario per una leadership di successo che condiziona la buona riuscita di questi progetti.
Se si fanno mille azioni di sensibilizzazione e poi la direzione entra in produzione senza indossare i DPI (ma potremmo dire anche i dispositivi previsti per l’igiene alimentare nel caso dell’HACCP), allora si rischia di minare dalle fondamenta qualsiasi iniziativa.
Una vera azione di Behavioural Engagement vede prima di tutto una direzione convinta e che offre il pieno supporto, anzi, che partecipa attivamente alla progettazione come membro del Core Management Team.
È un progetto sfidante ma con un grande valore aggiunto. Incidere sui comportamenti creando un ambiente sano aiuta a condizionare in modo positivo le nuove risorse e crea quegli asset intangibili che determinano il successo di una determinata organizzazione. Ovviamente questi principi si possono riportare in modo speculare anche nell’ambito della qualità o del rispetto per l’ambiente e portano spesso dei benefici secondari che incidono positivamente sul clima aziendale e sull’ambiente di lavoro.
Se immagini che questo possa essere il prossimo livello della tua organizzazione, non esitare a contattarci: possiamo essere il giusto partner per accompagnarti in questo percorso!
Vistra è in grado di supportare le aziende italiane in tutto il mondo per le problematiche di Qualità, Sicurezza sul Lavoro ed Ambiente.
Se vuoi approfondire l’argomento, guarda il video.