Valutazione e qualifica dei partner nel QHSE internazionale
- Giugno 10, 2021
- Posted by: Federico Olivo
- Categoria: Lavoro di squadra, QHSE Internazionale, Qualità
Il mondo può apparire grande o piccolo a seconda del punto di vista dal quale lo si guarda.
Anche per quanto riguarda l’ambito QHSE possiamo fare delle considerazioni in merito. Se valutiamo la diffusione dei principali standard di riferimento per quanto riguarda la qualità, la sicurezza sul lavoro e l’ambiente, negli ultimi 20 anni sono stati fatti dei passi importanti. Ormai i principali standard per i sistemi di gestione ISO 9001, ISO 14001 ed ISO 45001 sono diffusi e riconosciuti in tutto il mondo. Sicuramente ci sono dei paesi o delle aree dove la conoscenza media degli schemi è più capillare ed altre meno.
Ma quali sono gli aspetti normativi?
Se però facciamo riferimento agli aspetti legislativo/normativi, allora la situazione si complica. Prendiamo ad esempio le leggi che tutelano la sicurezza sul luogo di lavoro. Possiamo individuare delle aree di influenza: Common Law, Civil Law, Legge Islamica, ed altre ancora. All’interno di questi macro raggruppamenti permangono comunque delle differenze importanti. Anche nel caso di influenze di tipo coloniale, che in alcuni casi hanno impattato pesantemente sulla matrice legislativa, spesso i paesi hanno poi trovato dei percorsi diversi.
Molto spesso poi ci sono delle declinazioni locali all’interno dei singoli paesi e quindi la complessità aumenta ulteriormente. Per fare un esempio consideriamo i requisiti qualità di un progetto di una struttura in Italia: le normative antisismiche potranno prevedere requisiti diversi in funzione del luogo specifico.
Rivolgersi all’esterno è necessario?
Dopo questa premessa è facile comprendere come anche nel caso di multinazionali molto strutturate vi sia spesso la necessità di un aiuto esterno per reperire le competenze specialistiche necessarie ad una corretta impostazione dei requisiti QHSE.
Anche Vistra, che ormai opera da oltre 20 anni in questo ambito, fa riferimento all’esterno per costruire dei team in grado di soddisfare tutte le esigenze dei propri clienti. Essendo una PMI e non una grande multinazionale ha imparato a fare di questo il proprio punto di forza, coniugando flessibilità ed agilità con un affidabile network di partner qualificati in tutto il mondo.
Solo in questo modo è in grado di poter dare risposte celeri ad esigenze che possono riguardare qualsiasi paese del mondo e per le più disparate progettualità.
La casistica che si può presentare è talmente ampia che, nonostante un ampio network di partnership costruita negli anni, non è infrequente imbattersi in richieste nuove. Per questo motivo oltre al network in se conta molto il metodo messo a punto nel tempo. Attraverso studi, errori, tentativi è stato possibile definire un processo di ricerca, valutazione e qualifica che consente di individuare dei partner affidabili per rispondere alle specifiche esigenze dei diversi progetti dei nostri clienti.
Come scegliere il partner esterno?
Possiamo individuare sostanzialmente 4 fasi principali in questo processo:
- Ricerca
- Valutazione tecnica
- Valutazione dell’affidabilità
- Contrattualizzazione
1. La ricerca
La parte della ricerca comprende competenze, metodi e strumenti. Prima di tutto ci sono i canali che consentono di accedere al bacino delle risorse disponibili. Alcuni sono delle banche dati, l’accesso alle quali costa anche oltre 10 mila euro l’anno. Non esiste poi una banca dati unica che si possa definire migliore o più completa delle altre, dipende dal paese e dal tipo di partner che si sta cercando. Per questo motivo le spese possono essere considerevoli. Un altro canale molto efficace è il network stesso che si è costruito negli anni, e qui non è più un problema finanziario ma una questione di tempo, fiducia, brand.
Forse questo è, in definitiva, lo strumento più efficace, ma anche quello più difficile da ottenere, perché va costruito nel tempo e non ci sono scorciatoie.
Quando hai bisogno di una competenza specifica è molto utile poter contare su un rapporto di fiducia che ti possa indirizzare verso la risorsa più adatta. Ma questo si ottiene solo se, nel tempo, ti sei mostrato un buon partner, leale e capace.
Oltre a questo è poi necessario sapere come impostare una ricerca, in funzione delle competenze, del progetto, dell’urgenza, della durata del progetto, del paese di destinazione e di molteplici altri fattori.
Qui entrano in gioco la competenza e la bravura del recruiter, che deve riuscire a individuare un numero limitato di potenziali partner per gli step successivi.
2. Valutazione tecnica
La palla passa a questo punto alla parte tecnica, per una valutazione delle competenze da parte degli esperti. Questo aspetto è ovviamente fondamentale, in quanto le competenze non sono un requisito sufficiente ma certamente necessario per la costruzione del team. Il cliente si aspetta come minimo che la risorsa fornita possegga le competenze attese. Questo può essere già complesso quando si tratta di una singola risorsa, ma diventa più complicato quando si tratta di un’organizzazione.
3. Valutazione dell’affidabilità
Passata la selezione tecnica è la volta della valutazione dell’affidabilità. Chi ha già lavorato in ambito internazionale sicuramente sa di cosa stiamo parlando e di quanto sia importante. Non serve a nulla trovare anche una risorsa molto preparata se poi, alla prima occasione questa risorsa ci abbandona per un progetto più remunerativo. E sappiamo benissimo che i vincoli contrattuali tengono fino a un certo punto. Non si tratta però solo di questo, ma anche dell’attitudine sul campo: puntualità, affidabilità, capacità relazionali devono essere valutate perché possono influire in modo importante sul progetto. Per questo possono entrare in gioco vari fattori. Se si tratta di una risorsa singola, molto spesso significa uno o più colloqui con il coach, per la valutazione delle soft skills. Se invece si tratta di un’organizzazione, oltre che la valutazione delle singole risorse, si deve verificare anche l’affidabilità finanziaria dell’organizzazione, le referenze e l’esperienza in generale.
4. Contrattualizzazione
Infine si passa poi agli aspetti formali. È necessario strutturare i rapporti contrattuali in modo da tenere in debita considerazione le legislazioni di riferimento. Bisogna considerare gli aspetti fiscali e amministrativi, gli accordi internazionali tra i diversi paesi per gestire in modo adeguato eventuali restrizioni, accordi bilaterali o quant’altro. Anche se il partner è perfettamente rispondente alle esigenze del cliente possono infatti instaurarsi delle problematiche inattese che poi vanno a coinvolgere e danneggiare tutte le parti coinvolte. Per fare un esempio concreto può accadere che, anche utilizzando un partner locale, in determinate condizioni di servizio e paese, si configuri una stabile organizzazione oltre a un certo periodo di tempo, per cui la gestione della componente tax/legal diventa molto più costosa del previsto, con la possibilità di eventuali sanzioni o trattenute inattese.
Il partner giusto per un progetto internazionale
Scegliere un partner per un progetto internazionale non è affatto un processo semplice e scontato e rappresenta di per sé una competenza che si può acquisire solo dopo anni di esperienza sul campo.
Per questo motivo riteniamo che Vistra possa rappresentare un grande valore aggiunto nel supporto al QHSE internazionale dei propri clienti. Un punto d’accesso a un network di risorse qualificate ed affidabili. La complessità è tale che non si finisce mai di imparare e migliorare, ma certamente rivolgersi a Vistra incrementa molto la possibilità di evitare problemi e di non sprecare risorse preziose in un contesto sempre più competitivo.
Se credi di aver bisogno di un supporto QHSE per i tuoi progetti internazionali, non esitare a contattarci.
Vistra è in grado di supportare le aziende italiane in tutto il mondo per le problematiche di Qualità, Sicurezza sul Lavoro ed Ambiente.
Se vuoi approfondire l’argomento, guarda il video.